Ottobre 1986. In un tabacchino di Casoli (Chieti), scoprii il tabacco da naso, Il Sun di Spagna, glorioso prodotto nazionale, mi diede un po' alla testa e mi fece tremare: non ero abituato, avevo 18 anni. Oggi, a 45, il tabacco da naso, è l'unico 'vizio' che veramente posso dire, non mi ha mai abbandonato. La mia collezione conta circa 300 tabacchi diversi, 6 italiani, ormai da tempo fuori produzione, ed il resto, esteri.
sabato 17 gennaio 2015
AAP. ASSUNZIONI MENSILI 2014
ASSUNZIONI MENSILI 2014
Ecco i tabacchi da fiuto vincenti del 2014,
mese per mese.
GEN. MOLENS CHOCOMINT
FEB. POSCHL SPEARMINT
MAR. FRIBOURG & TREYER SEVILLE
APR. FRIBOURG & TREYER BORDEAUX
MAG. POSCHL RADFORD METAL BOX
GIU. POSCHL LOEWE miscelato con MENTOLADO (Brasile)
LUG. TOQUE LAVANDER
AGO. TOQUE SPANISH GEM
SET. POSCHL DOPPELAROMA
OTT. ALTADIS NEFFA (Marocco)
NOV. STERNECKER STRAUBINGER SCHMALZLER
DIC. FRIBOURG & TREYER KENDAL BROWN
2015
GEN. POSCHL GLETSCHER
AAO. ORRORE!
ORRORE!
Poco fà, controllata ad alcune scatole 'sospette'
di tabacco, di cui avevo notato (intuito...) ci
fosse qualcosa che non andava.
La conferma è avvenuta, aprendo due scatole
Samuel Gawith in metallo.
La prima, uno Scotch Brown, aveva virato
odore verso aromi non proprio idilliaci,
e, senza alcuna remora, ho sbattuto via
l'intero contenuto: purtroppo, la scatola
era praticamente intonsa, in quanto non
avavo ancora mai assunto quel tabacco!
Pazienza.
La sorpresa è stata ancor più grande quando
ho provato ad aprire la scatola del S.G.
Lavender Dark, (altro tabacco delizioso):
oltre al solito cambio di odore (in questo
caso, davvero pestifero!), ho notato all'
interno della scatola in metallo, dei
segni davvero inquietanti: le foto
scattate con il cellulare non rendono
bene l'idea di cosa ho trovato in quella
scatola.
Purtroppo, sembra il tutto riconducibile,
come per i tabacchi della Fribourg & Treyer,
ai sensi ed alle essenze aggiunte ai tabacchi,
che evidentemente, a contatto con il metallo
(sospetto, oltre che alluminio, anche nichel),
diano una specie di fermentazione chimica
davvero inusitata.
Ho provato a toccare le parti 'bruciate' della
scatola, e con raccapriccio sommo, ho notato
che esse emanavano un icore che mi ha
lasciato di sasso: toccandomi le mani,
sono dovuto correre in bagno a lavarmele,
poichè sentivo lo stesso lieve ma indubbio
bruciore di quando si tocca il liquido
che fuori esce dalle pile lasciate dentro
qualche elettrodomestico per troppo tempo:
il che mi fà anche pensare: ma che diamine
ci mettono, nei tabacchi, cosa mettiamo
nelle nostre narici, e ancora, perchè solo
i tabacchi inglesi hanno questa brutta
problematica?
I tabacchi sudafricani e namibiani, ormai
è noto, perdono di peso, ma non avvengono
certo cambiamenti così drastici ed inquietanti!
Resta comunque il dispiacere, di dover
sacrificare dei deliziosi fiuti, e la tristezza
di evitare in futuro, l'acquisto di questi tabacchi,
anche se mi vado sempre più convincendo
che, in fondo, le confezioni in plastica, proprio
in quanto chimicamente inerti, pur se brutte,
siano meglio delle belle scatole di latta.
Certo, meglio ancora sarebbero le scatolette
in cartoncino come le Bernard di una volta,
ma ormai conviene rassegnarsi alla plastica.
A tutti i modi, sono sempre più convinto,
che in futuro, appena arriveranno tabacchi
in scatole di metallo, inglesi o non inglesi,
subito travasarli in recipienti di plastica
o anche vetro.
Inoltre, usare sempre la tabacchiera,
sia se si porta il tabacco in esterni, sia
si adoperi in casa, o come nel mio
caso, sul comodino accanto al letto.
Evitare, dopo queste esperienze, le
tabacchiere metalliche, favorendo
quelle in plastica (sicure ed economiche,
anche se la plastica mi sembra di aver
notato che a lungo andare, tende
a seccare il tabacco), ed ancor di
più, quelle di legno e\o, in porcellana,
come quelle ad esempio, proposte
dalla nota Snuffstore.de (queste
ultime però costano, ed anche
un bel po'...).
||||||||||||||||||||||||| FOTO |||||||||||||||||||||||||
Poco fà, controllata ad alcune scatole 'sospette'
di tabacco, di cui avevo notato (intuito...) ci
fosse qualcosa che non andava.
La conferma è avvenuta, aprendo due scatole
Samuel Gawith in metallo.
La prima, uno Scotch Brown, aveva virato
odore verso aromi non proprio idilliaci,
e, senza alcuna remora, ho sbattuto via
l'intero contenuto: purtroppo, la scatola
era praticamente intonsa, in quanto non
avavo ancora mai assunto quel tabacco!
Pazienza.
La sorpresa è stata ancor più grande quando
ho provato ad aprire la scatola del S.G.
Lavender Dark, (altro tabacco delizioso):
oltre al solito cambio di odore (in questo
caso, davvero pestifero!), ho notato all'
interno della scatola in metallo, dei
segni davvero inquietanti: le foto
scattate con il cellulare non rendono
bene l'idea di cosa ho trovato in quella
scatola.
Purtroppo, sembra il tutto riconducibile,
come per i tabacchi della Fribourg & Treyer,
ai sensi ed alle essenze aggiunte ai tabacchi,
che evidentemente, a contatto con il metallo
(sospetto, oltre che alluminio, anche nichel),
diano una specie di fermentazione chimica
davvero inusitata.
Ho provato a toccare le parti 'bruciate' della
scatola, e con raccapriccio sommo, ho notato
che esse emanavano un icore che mi ha
lasciato di sasso: toccandomi le mani,
sono dovuto correre in bagno a lavarmele,
poichè sentivo lo stesso lieve ma indubbio
bruciore di quando si tocca il liquido
che fuori esce dalle pile lasciate dentro
qualche elettrodomestico per troppo tempo:
il che mi fà anche pensare: ma che diamine
ci mettono, nei tabacchi, cosa mettiamo
nelle nostre narici, e ancora, perchè solo
i tabacchi inglesi hanno questa brutta
problematica?
I tabacchi sudafricani e namibiani, ormai
è noto, perdono di peso, ma non avvengono
certo cambiamenti così drastici ed inquietanti!
Resta comunque il dispiacere, di dover
sacrificare dei deliziosi fiuti, e la tristezza
di evitare in futuro, l'acquisto di questi tabacchi,
anche se mi vado sempre più convincendo
che, in fondo, le confezioni in plastica, proprio
in quanto chimicamente inerti, pur se brutte,
siano meglio delle belle scatole di latta.
Certo, meglio ancora sarebbero le scatolette
in cartoncino come le Bernard di una volta,
ma ormai conviene rassegnarsi alla plastica.
A tutti i modi, sono sempre più convinto,
che in futuro, appena arriveranno tabacchi
in scatole di metallo, inglesi o non inglesi,
subito travasarli in recipienti di plastica
o anche vetro.
Inoltre, usare sempre la tabacchiera,
sia se si porta il tabacco in esterni, sia
si adoperi in casa, o come nel mio
caso, sul comodino accanto al letto.
Evitare, dopo queste esperienze, le
tabacchiere metalliche, favorendo
quelle in plastica (sicure ed economiche,
anche se la plastica mi sembra di aver
notato che a lungo andare, tende
a seccare il tabacco), ed ancor di
più, quelle di legno e\o, in porcellana,
come quelle ad esempio, proposte
dalla nota Snuffstore.de (queste
ultime però costano, ed anche
un bel po'...).
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